A Cappello

A Cappello

Buskers, la filosofia del cappello
Strumento indispensabile per lo spettacolo di strada, simbolo di interazione con il pubblico.

Colorati, stravaganti, eccentrici. Sono di ogni forma e tipologia i “cappelli” dei 1.300 artisti. Strumenti immancabili nei centoventi spettacoli che ogni giorno animano la cittadina estense. L’attività stessa del musicista di strada è legata al cappello, simbolo dello scambio che avviene tra l’artista che dona la sua performance allo spettatore e il pubblico che lasciando un’offerta nel copricapo posizionato a terra, offre il suo riconoscimento per l’esibizione. In inglese, buskers, significa “buscatori”, in riferimento all’antica attività degli artisti di “buscarsi la pagnotta”. Oggi essere un artista di strada è una vera e propria professione, una scelta di vita che si basa sull’interazione con il pubblico. Il coinvolgimento e la partecipazione.

Di qui il “fare cappello”, il momento finale dello spettacolo, in cui è indispensabile che l’artista trattenga l’attenzione degli spettatori. La buona riuscita dell’esibizione di strada è basata anche su questo, sulla capacità degli artisti di saper cogliere nel modo giusto la curiosità dei passanti, creare l’attesa attraverso lo spazio del cerchio, ed avere l’abilità di coadiuvare lo spettacolo con ciò che avviene intorno.

In Gran Bretagna è invece conosciuto come “The Bottle”, la bottiglia. Tempo fa, in Inghilterra, gli artisti di strada si servivano dell’aiuto di barboni per raccogliere le offerte del pubblico mentre loro si esibivano. Per evitare episodi di scorrettezza, ad un’artista venne un’idea: diede al suo aiutante un cappello per raccogliere il denaro ed una bottiglia con dentro una mosca che l’aiutante doveva reggere tappandola con il pollice per evitare la fuga della mosca: in questo modo, l’uomo che raccoglieva il denaro non sarebbe stato in grado di approfittarsi dell’artista incassando parte dell’offerte solo per se stesso. La mosca rimasta rinchiusa nella bottiglia era la testimonianza che l’aiutante non avesse fatto alcun movimento dubbio. Il termine “bottiglia” è rimasto ancora nel linguaggio degli artisti di strada.

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