Gli artisti di strada hanno avuto nel corso dei millenni varie evoluzioni: in Egitto venivano usati dai mercanti per attirare l’attenzione dei passanti davanti ai banchi delle mercanzie; con la crisi dell’impero Romano furono i “jongleur” a intrattenere il pubblico nelle piazze; nel medio evo mimi e buffoni invadevano le città e contribuivano a divulgare la cultura popolare; nel novecento il teatro esce nuovamente in strada per riappropriarsi degli spazi urbani trasformati in spazi scenici al fine politicizzare il teatro.
Negli ultimi anni si è assistito ad un grande sviluppo dell’arte di strada che rappresenta per un sempre crescente numero di persone la propria ragione di vita.
Attraverso questo lavoro ho cercato di addentrarmi nell’aspetto sociale dell’arte di strada a partire da quello assistenziale e previdenziale.
Ho potuto così constatare come si sia evoluto nel tempo il concetto di assistenza e previdenza. In passato, infatti, le prestazioni assistenziali erogate riguardavano trattamenti di “giubilazione” (pensione) a favore di vedove e sovvenzioni una tantum alle famiglie dei dipendenti deceduti prima di aver maturato l’anzianità minima. Successivamente, con l’affermazione di leggi ed accordi collettivi, si è ottenuto la Costituzione di casse Mutue di malattia a livello provinciale caratterizzate dalla volontarietà assicurativa e dalla contribuzione a carico degli iscritti. Solo a metà degli anni ‘30 queste Casse mutue provinciali furono unificate e attraverso un accordo con le Associazioni sindacali corporative dei lavoratori dello spettacolo fu costituita una “cassa unica”. Questa erogava assegni mensili di invalidità a favore degli iscritti che erano stati riconosciuti inabili allo svolgimento della professione. La novità importante di questa era che il finanziamento della gestione di questa “cassa unica” veniva assicurato dalle contribuzioni paritetiche versate dai lavoratori e dai datori di lavoro.
Nel dopoguerra nasce L’ENPALS, che offre prestazioni molto simili a quelle dell’INPS con il conseguente passaggio, anche per i lavoratori dello spettacolo, dal “sistema assistenziale” al “sistema previdenziale”.
Anche dal punto di vista legislativo ci si sta muovendo per evolvere lo “status” degli artisti di strada. L’unica legge che riguarda gli artisti di strada approntata settanta anni fa (Codice Rocco) relega, infatti, la loro questione ad un problema di ordine pubblico.
Nei nostri giorni, sulla spinta dello sviluppo dello spettacolo popolare che risponde ad una grande richiesta della gente, si sente il bisogno di attuare nuove leggi che disciplinino tale attività non più a carattere locale (ordinamenti comunali e regionali) ma a carattere nazionale. Ne è prova la nascita di numerose associazioni e federazioni a carattere nazionale che raggruppano tutte le realtà dello spettacolo di strada.
Attraverso il contatto diretto avuto con gli artisti di strada è emersa una realtà molto viva e variegata: musica e teatro trovano spazio in diverse forme di espressione, e l’humour è parte integrante della loro identità.
Contrariamente a quanto si può immaginare, si incontrano persone che pur avendo conseguito una laurea, hanno scelto un’altra via da percorrere che li appaga maggiormente.
Gli artisti di strada, infatti, non considerano la loro una vera “Arte” ma un progetto artistico attraverso il quale trovano un appagamento personale ed un contatto con il pubblico.
Il loro appagamento consiste nel giocare, ingegnarsi in numeri di acrobazia e nello strappare con le loro battute sorrisi a bambini ed adulti.
Essi instaurano con il pubblico un contatto diretto, con i loro sogni, desideri, ed utopie eliminando quella distanza che esiste tra la scena e le poltrone di un teatro e preferiscono avere come palcoscenico lo spazio urbano costituito da elementi fisici come le piazze, le strade, i palazzi, i balconi .
L’artista di strada non si limita soltanto a divertire e stupire, ma comunica una nuova idea dell’habitat urbano, reinventa la città, interagisce con lo spazio architettonico e mostra al pubblico tutte le sue forme sotto una luce nuova.
Spettacolari!!
Non avremmo mai immaginato, invece è accaduto e ne siamo davvero felici.
Grazie per la cortesia e la simpatia dimostrata nei nostri confronti, è stata un’esperienza che ricorderemo sempre!
Bravissimo
Carmelo è stato bravissimo!
Ha intrattenuto gli invitati prima dell’arrivo degli sposi e poi ha continuato in sala. Le sue caricature sono molto belle. La sua presenza ha contribuito a far divertire tutti!
Li consiglio, grazie di tutto!
Ottima scelta. Sono stati straordinari. Professionalità ed esperienza, hanno reso il matrimonio unico e indimenticabile.
Li consiglio, grazie di tutto!
Troppo forte
Milo è una vera forza della natura.
Talento indiscutibile, brillante, divertente, trascinatore e sempre professionale. Ha reso tutti felici! Eccezionale e consigliatissimo! Grazie mille!
Il mio matrimonio
Mi sono sposata a giugno dell’anno scorso, mi hanno fatto un regalo! Un bellissimo regalo. Sono stati veramente eccezionali: uno spettacolo affascinante e molto bello. Lo consiglio veramente a chi si sposa!